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Il segmento testuale Theodor Herzl è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 542

Brano: [...] sottosviluppato per fondarvi uno Stato autonomo lungo una linea che si collocava apertamente nel quadro dell’imperialismo e dell'espansione colonialista europea. Nonostante tale ritorno fosse stato auspicato dal pensatore ebreo laico Moses Hess (18121875) nei suo libro “Roma e Gerusalemme” (1862)

o da rabbini ortodossi come J. Alkalai (17981878) e Z. Kalischer (17951874), fu solo dopo la pubblicazione da parte del commediografo e giornalista Theodor Herzl (18601904) del libro “Lo Stato ebraico. Tentativo di una soluzione moderna della questione ebraica” (1896) che la tendenza sionista acquistò carattere di vero e proprio movimento. Herzl concepiva il ritorno a Sion secondo il modello delle Compagnie coloniali inglesi, mediante la costituzione di una Jewish Company e aveva in mente un tipo di Stato retto da una monarchia costituzionale o da una democrazia aristocratica.

Nonostante gli sforzi compiuti dal movimento Mizrahi (Federazione dei sionisti religiosi, fondata nel 1902) e della sua ala operaia, che diede vita al Partito nazionale relig[...]

[...]misura meno decisa, da quelli dell’Europa orientale. Non erano sionisti, nella grande maggioranza, gli ebrei residenti nei paesi arabi e neppure lo erano quelli che, essendosi ben assimilati nei vari paesi, vedevano nel movimento promosso da Herzl una minaccia contro la loro legittima appartenenza alle varie nazioni. Inoltre avversavano la nuova ideologia numerosi ebrei socialisti (altri divennero invece sionisti), ritenendo che l’avvento del

Theodor Herzl

socialismo su scala internazionale avrebbe definitivamente emancipato l’intera umanità, compresi quindi gli ebrei dovunque si trovassero. Questi ebrei socialisti furono perciò i più contrari al sionismo e lo considerarono un movimento picco

lo borghese, nazionalista e reazionario, dannoso non solo al socialismo ma alla stessa causa ebraica.

I teorici marxisti, molti dei quali erano di origine ebraica, sostenevano che l'inevitabile destino storico dell’ebreo erano l’assimilazione e la scomparsa della sua specificità e che quanto più rapida fosse stata l’assimilazione tanto più velocem[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 168

Brano: [...]e, con un proprio linguaggio (yiddish, di origine tedescomedioevale con parole ebraiche e slave, ma scritto in caratteri ebraici), una propria cultura^ una struttura economica^distinta, ebbe origine un movimento nazionale ebraico il cui scopfo finale era la creazione di uno Stato degli ebrei in Palestina, secondo l'antichissima e mistica aspirazione del «ritorno» alla «terra promessa » (Sion è il nome del più alto colle dell'antica Gerusalemme). Theodor Herzl (18601904), un giornalista ebreo ungherese attivo a Vienna, nel clima accesamente an

tisemitico deH’Impero austroungarico, dove l’assimilazione degli ebrei si era dimostrata praticamente impossibile, fu il fondatore del sionismo come movimento politico. Nella concezione di Herzi il sionismo esprimeva una forma di resistenza ideale ebraica e dava una risposta politica di tipo nazionalista alle persecuzioni antisemite; e la parola d’ordine del « ritorno » in Palestina si accompagnava a quella di stabilire rapporti della più fraterna cooperazione con le popolazioni ivi già residenti.

L’app[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 113

Brano: [...] sotto il dominio turco), proveniente soprattutto dalla Russia e con l'appoggio di organizzazioni ebraiche americane ed europee (particolarmente importante fu il contributo finanziario di Edmondo Rothschild, del ramo francese della grande famiglia di banchieri, che in quegli anni investì oltre 70 milioni di franchioro per la formazione di comunità ebraiche agricole palestinesi). Nel 1897 sorse in Europa il movimento sionista, dapprima guidato da Theodor Herzl e più tardi da Chaim Weizmann, mirante alla fondazione di un nuovo Stato ebraico in Palestina (si veda la voce Ebrei). Nel 1917 la Palestina fu occupata da truppe britanniche. Nello stesso anno, il ministro degli Esteri inglese Arthur Balfour rilasciò una dichiarazione che prometteva l'appoggio del suo governo per « la fondazione in Palestina di una casa (home) nazionale del popolo ebraico », premettendo però che ciò non doveva ripercuotersi a danno dei

diritti religiosi e civili delle comunità non ebraiche ivi già residenti. Nonostante tali assicurazioni, gli arabi si opposero subito, e d[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Theodor Herzl, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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